Sindacato Nuovo, maggio 2024, pag. 16. A Bologna sottoscritto un protocollo d’intesa sulle opere per la mobilità. Di Luca Simonazzi, Fillea Cgil Bologna, Giulia Santoro e Mirto Bassoli, Cgil Bologna
Il protocollo d’intesa sulle opere per la mobilità della città di Bologna, sottoscritto il 26 Febbraio 2024, da CGIL-CISL-UIL e dalle rispettive categorie degli edili e dei trasporti, con la città Metropolitana di Bologna, riguarda le opere infrastrutturali, tra le quali le più rilevanti sono le due nuove linee del Tram e l’allargamento di Autostrada e tangenziale, ricomprese nel Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS), in considerazione dell’inserimento di Bologna nel progetto “Carbon Neutral 2030”.
Esso rappresenta un sicuro avanzamento sul terreno partecipativo e negoziale per quanto attiene il coinvolgimento preventivo delle OO.SS. e la contrattazione sulle più rilevanti e significative opere che dovranno essere realizzate nel nostro paese, anche collegate alla transizione ecologica e all’attuazione del PNRR.
Mentre stiamo scrivendo, ci troviamo purtroppo nel pieno della gravissima tragedia su lavoro che ha colpito il bolognese, con l’esplosione avvenuta alla centrale idroelettrica di Bargi, con l’esito drammatico di tante vite spezzate.
Vogliamo partire da qui, perché uno degli obiettivi principali che il protocollo si propone di affrontare – con esiti che riteniamo importanti - è proprio quello della sicurezza sul lavoro. Abbiamo discusso per un anno intero il testo, alla fine, sottoscritto. Eppure, è stata necessaria un’altra terribile strage sul lavoro, quella avvenuta a Firenze al cantiere Esselunga, per imprimere l’accelerazione necessaria a concludere il negoziato e far prevalere il richiamo alla politica locale alla propria responsabilità di “committente” di garantire, negli appalti pubblici, lavoro di qualità, sicurezza dei lavoratori e tutela della parte sana del sistema produttivo che rischia altrimenti di soccombere contro la competizione al ribasso di chi sfrutta il lavoro nei vari modi che la legge gli consente ma anche al di fuori della legge.
La sicurezza sul lavoro si costruisce infatti agendo su più fronti: il primo è certamente rappresentato dalle specifiche procedure finalizzate a produrre un grado più elevato di sicurezza.
Vanno in questo senso alcune delle previsioni dell’intesa sottoscritta, a partire dalla istituzione di un programma di informazione e formazione specialistica sulle tematiche correlate alla promozione della sicurezza nei cantieri, con il coinvolgimento della scuola edile di Bologna; l’impegno a consultare RLS ed RLST da parte di tutte le imprese presenti nei cantieri, documentando l’attività svolta; l’attivazione, in via anche sperimentale, di sistemi informatici di controllo e registrazione automatica delle presenze autorizzate nei cantieri; l’adozione della Stop Work Authority; infine, il rafforzamento degli adempimenti in capo alla stazione appaltante relativi ai controlli sull’intera filiera delle aziende che operano nei cantieri, anche nella fase di esecuzione dei lavori.
Ma per garantire pienamente i lavoratori è necessario intervenire direttamente nell’organizzazione del lavoro all’interno dei cantieri e, a questo fine, il protocollo introduce garanzie volte al rispetto della legalità, anche attraverso specifici protocolli che estendono la normativa nazionale antimafia, l’applicazione dei CCNL edilizia e il rispetto della congruità da parte delle aziende impegnate nella realizzazione delle opere; esclude il ricorso al massimo ribasso, imponendo come unico criterio di aggiudicazione quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, esclude il ricorso al subappalto a cascata e garantisce la tutela dell’occupazione in caso di cambio appalto, impegna stazioni appaltanti e imprese ad un confronto preventivo con le OO.SS. già all’avvio delle procedure di appalto.
Vi è inoltre una parte importante dell’intesa che definisce l’impegno ad un confronto continuo tra le Parti, preliminarmente all’avvio dei cantieri e fino alla loro realizzazione, sulle opere, in fase di attuazione e future, correlate allo sviluppo della mobilità sostenibile e alla necessità della transizione ecologica, e sulla riorganizzazione e il rafforzamento del Trasporto Pubblico Locale, che dovrà integrarsi alle nuove Tranvie e al Sistema Ferroviario Metropolitano della città.
Verrà inoltre costituito un osservatorio di monitoraggio periodico e costante riguardante il lavoro, le problematiche sociali e ambientali, che coinvolgerà le confederazioni e le categorie dei lavoratori edili e dei trasporti.
Con questo protocollo scegliamo, in poche parole, la strada della valorizzazione del ruolo della rappresentanza sociale e della qualificazione del lavoro e delle imprese.