01.12.16 “Siamo vicini al dolore della famiglia di Mauro Giannetti, schiacciato tre giorni fa da un lastrone di marmo in una cava a Torano, e siamo al fianco dei cavatori di Massa e di Lucca che oggi, in occasione dei funerali, sono in sciopero e partecipano in massa alle esequie del lavoratore.” Così Ermira Behri e Gianni Fiorucci, segretari nazionali della Fillea responsabili rispettivmente della sicurezza e del comparto dei lapidei.

“Le parole sono inutili, occorrono soluzioni ed azioni concrete per fermare questa strage infinita, che nelle costruzioni quest’anno fino ad oggi ha fatto 110 vittime, venti in più dello stesso periodo del 2015. Per fermare questa mattanza - proseguono - occorre l’impegno fermo e coerente di tutti, istituzioni nazionali e locali, imprese, organismi di controllo, sindacati e lavoratori, occorre rafforzare i controlli e sanzioni certe per chi elude le norme sulla sicurezza, occorre l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.”
“Quello che serve subito è una strategia che risponda ad un imperativo, tolleranza zero: dove non si rispettano requisiti per la sicurezza dei lavoratori bisogna avere il coraggio di chiudere le attività, fino a quando gli standard di legge non siano garantiti. Ma per fare questo occorre fare più controlli e quindi mettere più risorse e più personale nell’attività ispettiva” perché “se un imprenditore senza scrupoli - e non sono pochi - sa che rischia un controllo ogni 15 anni e al massimo una sanzione in denaro, sa bene che gli conviene risparmiare sulla sicurezza dei lavoratori, così come risparmiare sulla regolarità del lavoro, tenendo i lavoratori in nero o in grigio o con finte partite Iva. Per questo, o si interviene alla radice con coraggio e fermezza, o le belle parole del giorno dopo l’ennesima tragedia continueranno a suonare, come suonano oggi, come un insulto a quel sangue innocente versato.”

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