27.07.126 “Il lavoro nero cresce nel paese ed in particolare nel settore dell’edilizia, ma non fa più notizia. Servono fatti concreti e non parole”. Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, recentemente eletto alla guida della Fillea Cgil, il sindacato dei lavoratori delle costruzioni.
E che resce il lavoro irregolare lo confermano inesorabilmente "i numeri del Rapporto Annuale sulle attività ispettive 2015 presentato dal Ministero del Lavoro che, insieme ad Inps ed Inail -  sempre più sotto organico e con poche risorse - continuano nell’opera di contrasto al lavoro irregolare. Scarso è stato però il dibattito su numeri, indegni per un paese civile. 
 Su 206.080 aziende ispezionate - spiega Genovesi - il 66% (oltre 136 mila, +2% rispetto al 2014) sono risultate irregolari, con 182.523 lavoratori non in regola (+0,5% rispetto al 2014). In particolare in edilizia sono state ispezionate oltre 42 mila aziende (pari al 29%), con un tasso di irregolarità (in relazione alle pratiche ispettive lavorate) del 63,7% (percentuale che raggiunge il 66,9% nelle cave). Sono stati riscontrati oltre 11 mila i lavoratori irregolari, con picchi preoccupanti in regioni importanti come Lombardia, Campania, Puglia, Toscana. Oltre 6 mila i lavoratori edili completamente in nero, ed oltre 1000 i casi di appalti/sub appalti, distacchi e somministrazione totalmente illeciti, cioè vera e propria intermediazione di manodopera irregolare o, più prosaicamente, vittime di caporali."
Infine "sono stati riscontrati oltre 1200 i lavoratori con falsi rapporti di lavoro flessibile o atipico, ritenuti cioè dagli ispettori veri e propri rapporti di lavoro subordinati. Si potrebbe continuare citando i dati relativi a violazione su orario di lavoro, sicurezza, ecc., ma il punto che ci preme sottolineare è come l’importante lavoro degli ispettori avviene ex post, quando molto si dovrebbe far prima per prevenire tali illeciti" prosegue il segretario Fillea "mi riferisco all’estensione del DURC per congruità oltre quanto previsto dal recente codice degli appalti (esclusivamente per i sub appalti), alla patente a punti per il settore edile, al rafforzamento della diffida e l’introduzione della diffida preventiva in caso di anomalie nei versamenti presso la Casse Edili, al rafforzamento della funzione delle stesse con versamenti minimi obbligatori in relazione all’orario settimanale contrattuale al fine di contrastare i falsi part-time, fino ad un rafforzamento delle stesse note della Direzione Attività Ispettive oltre quella del 2012”.
“Come Fillea-Cgil, insieme a Filca e Feneal, non a caso chiediamo a partire dal prossimo rinnovo del CCNL dell'edilzia di escludere i voucher, rafforzare i perimetri dei nostri CCNL con una seria e combinata azione di contrasto all’evasione fiscale e contributiva, l’emersione del vasto mondo delle partite Iva che opera in cantiere,  la definizione di compensi minimi e declaratorie chiare per l’impiego di lavoratori autonomi (oltre ovviamente il vero imprenditore con dipendenti e il professionista iscritto all’albo) estendendo loro le tutele e le protezioni sia di welfare che soprattutto in materia di sicurezza, prevenzione e formazione. Perchè dove vi è irregolarità -  conclude il segretario - non vi è solo sfruttamento economico, svilimento delle professionalità, ma anche mancanza di sicurezza ed incidenti. Una concorrenza sleale che non solo produce evasione contributiva e fiscale, ma colpisce le imprese serie e fa danni enormi ai lavoratori e alle comunità”.
 

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