17.10.16 Continuano le prese di posizione delle strutture Fillea Filca Feneal sul tema pensioni ed Ape anticipata. Lo fanno anche i segretari generali della Campania, Giovanni Sannino, Giovanni D'Ambrosio, Andrea Lanzetta, che con l'occasione fanno anche il punto sulla drammatica situazione del settore edile in Campania "che abbiamo rappresentato in un documento rivendicativo al Presidente della Regione De Luca, condiviso con Cgil, Cisl, Uil regionali, per sollecitare interventi tali da invertire la crisi che da otto anni devasta il settore" scrivono i segretari campani.
Il testo del comunicato, diffuso prima dell'incontro governo - sindacati di venerdì:
Nel condividere il giudizio espresso dalle Confederazioni e dalle Federazioni Nazionali di categoria, decidono di avviare nei prossimi giorni una vasta e capillare campagna di assemblee informative sui cantieri e nelle fabbriche.
Ritengono di estrema importanza che si sia affermato il principio che i lavori non sono tutti uguali, principio, questo, del tutto assente nella Legge Fornero, e ribadiscono che si debba affermare con nettezza, senza se e senza ma, che il lavoro edile è pesante e rischioso, ne è prova la recrudescenza delle morti sui cantieri cui la categoria risponderà con la giornata nazionale di mobilitazione del prossimo 7 novembre.
Per queste ragioni c'è bisogno di un provvedimento legislativo che consente di anticipare il pensionamento volontario senza alcuna penalizzazione.
Solo dai dati Cassa Edile, in Campania sono oltre 2000 i lavoratori che avrebbero i requisiti per accedere all'Ape Agevolata (233 ad Avellino, 335 a Benevento, 547 a Caserta, 727 a Napoli, 325 a Salerno), e andare in pensione senza alcuna nostalgia per ponteggi e scavi.
È importante raccogliere i primi frutti di una mobilitazione andata avanti nei mesi scorsi così come è importante oggi continuare l'azione nei confronti del Governo, e dei Gruppi Parlamentari Locali, affinché si prosegua nel confronto per raggiungere più avanzati obiettivi al fine di rendere efficace ed esigibile lo sforzo di modifica dell’attuale normativa sulle pensioni.
Ma appare altrettanto chiaro ed ovvio che tutto sarebbe vano e irrisorio se il reddito di riferimento fosse fissato a meno di 1400 euro netti al mese e legato addirittura al requisito contributivo dei 35 anni, dato questo in edilizia difficilmente concretizzabile, considerata la discontinuità e la precarietà dei rapporti di lavoro che regolano il settore, che condanna i lavoratori ad avvalersi, in media, di non più di 25/26 anni di contributi a fronte di una intera vita lavorativa.
Ciò considerato appare chiaro che se si vuole affrontare il tema e dare soluzioni dignitose il limite contributivo non può che essere quello legato alla pensione di vecchiaia.
Con questa impostazione la Feneal UIL, la Filca CISL, la Fillea CGIL della Campania promuoveranno nei prossimi giorni le più opportune iniziative a sostegno delle posizioni delle Confederazioni e delle Federazioni Nazionali Unitarie.