13.10.16 Di fronte a noi un mese impegnativo, tra crisi, vertenze e scioperi, che vanno ad aggiungersi al lavoro che le nostre strutture nazionali e territoriali, i delegati, le Rsu quotidianamente svolgono per dare risposte ai lavoratori e alle lavoratrici, nell’anno più duro della crisi più buia e più lunga che il settore, dal dopoguerra, abbia mai attraversato.

Sulle crisi è quasi impossibile ormai tenere i conti, per le vertenze ne vogliamo ricordare solo due, che in questi giorni stanno tenendo la scena sui quotidiani locali: Cementir, che nonostante le buone performance licenzia in numerosi stabilimenti, e Natuzzi che, in barba alla disponibilità di tutti gli attori seduti al tavolo della cabina di regia - Mise, regioni, sindacati -  manda lettere di licenziamento a 330 dei suoi dipendenti. 

 

A questo faticoso e dispendioso impegno quotidiano, si aggiungono gli scioperi nazionali, proclamati unitariamente da Fillea Filca Feneal:

 

PENSIONI: Inoltre, continua la mobilitazione unitaria sul tema delle pensioni, oggetto del confronto tra governo e sindacati. Assemblee, ordini del giorno, comunicati, appelli..per dire al governo che non si può stare sulle impalcature fino a 67 anni e che per gli edili e per chi svolge lavori faticosi e gravosi occorre riconoscere l’uscita anticipata senza nessuna penalizzazione, alzando il tetto del reddito a 1.300/1.400 euro netti per usufruire della cosiddetta Ape “social”. Tema che sarà anche al centro dello sciopero del 7 novembre, perché sulle impalcature oltre i 60 anni non solo non è giusto stare ma si rischia la vita, come purtroppo dimostrano i dati allarmanti anticipati dai segretari generali Fillea Filca Feneal, secondo i quali nel 2016 fino ad oggi i morti over 60 nelle costruzioni sono più che raddoppiati rispetto al 2015. >>> vai al comunicato unitario Fillea Filca Feneal