14.05.15 "Sciopero e blocco degli straordinari: il mondo del marmo è in subbuglio. Lunedì, 18 maggio, i lavoratori di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil incroceranno le braccia bloccando per otto ore il lavoro in cave e segherie per protestare contro il mancato rinnovo del contratto di categoria." E' il racconto del quotidiano La Nazione di oggi, che intervista Roberto Venturini, segretario Fillea

L'articolo prosegue:
Alle 6,30 di lunedì tutti i lavoratori si raduneranno davanti alla sede della Marmi Carrara di via Provinciale, a Nazzano, per un presidio. Lo sciopero è provinciale e segue a stretto giro di posta la rottura delle trattative con le associazioni datoriali. «Abbiamo preso questa decisione spiegano dai sindacati di categoria - dopo tre incontri con le aziende, le cui proposte le consideriamo vergognose e oltraggiose. Negli ultimi tre anni le aziende del settore hanno guadagnato parecchio e continuano a guadagnare molto, pertanto ci sembra giusto e doveroso che una parte dei profitti vada ai lavoratori. Il contratto è scaduto alla fine del 2014 - continuano i sindacati dunque la pretesa di rinviare le trattative al 2016 è inaccettabile e pretestuoso, ci viene il dubbio che forse le aziende vogliano aspettare tempi politici migliori. Per questo chiediamo a tutti i lavoratori del n`armo, alle cave come al piano, di far sentire la propria voce e partecipare allo sciopero ed al presidio davanti alla Marmi Carrara».
Il nodo gordiano che sindacati e imprese non riescono a districare è quello che riguarda in primo luogo la quantificazione del premio di presenza. Si tratta di un bonus che i lavoratori incassano per ogni volta che si presentano in cava, segheria o laboratorio. Il premio di presenza è stato introdotto dopo una lunga battaglia nel novembre del 2012 e prevede incentivi diversi a seconda che si tratti di lavoratori del piano o del monte. «Noi abbiamo chiesto 15 euro, gli industriali ce ne hanno proposti 2 - spiega in maniera lapidaria Roberto Venturini della Fillea-Cgil -. Visto come stanno le cose rompere la trattativa è stata una logica conseguenza. Se le cose non cambiertanno - continua- quello di lunedì sua però solo il primo giorno di sciopero, visto che noi abbiamo ricevuto il via libera per un pacchetto di tre giorni di astensione dal lavoro».

Toscana