24.02.15 Venite ad investire in Albania, perché le tasse sono al 15% e non ci sono i sindacati: il premier albanese Edi Rama lo aveva già dichiarato in occasione della visita di Matteo Renzi in Albania e lo ha ripetuto in questi giorni nella sua visita ufficiale in Italia, ribadendolo nelle interviste rilasciate a quotidiani e talk show.  Non ci sta Ermira Behri, segretaria nazionale Fillea, albanese, in Italia ormai da molti anni, secondo la quale le dichiarazioni del premier Rama sono “un pessimo spot. Pensa davvero il capo del governo che dove non esistono i sindacati le economie crescono più che nei paesi sindacalizzati? Direi proprio che sia il contrario, basta mettere a confronto le condizioni dei lavoratori albanesi  con quelle degli altri paesi europei.”
Ed ancora “come può un premier che si ritiene di sinistra, non dare il giusto valore a temi come il  rispetto dei diritti di tutti lavoratori, il miglioramento delle condizioni di vita, il diritto ad un lavoro dignitoso e ad un salario adeguato? Come può non chiedere agli investitori stranieri rispetto per la terra, le comunità locali, i lavoratori albanesi? Come può non cogliere l’opportunità di legare quegli investimenti ad una reale crescita dei livelli di vita della propria gente? L’Albania è il paese più povero  e con i salari più bassi d’Europa” come confermano i dati Eurostat  2014 “agli investitori stranieri cosa propone il governo albanese dunque, di approfittare di questa situazione e venire a sfruttare manodopera a basso costo e senza diritti?”
“Se, come ha sempre dichiarato il premier Rama, gli Stati Uniti d’Europa sono l’unica strada per garantire le generazioni future, occorre che l’Albania per prima riconosca a quelle stesse generazioni future maggiori diritti e maggiori tutele, comprese le libertà sindacali. Stare in Europa significa anche rendere i lavoratori e le lavoratrici albanesi  - conclude la segretaria Fillea – lavoratori e lavoratrici europei.”