Stato di crisi, la newsletter dell'Ufficio Stampa Fillea sulle crisi nelle costruzioni, raccontate attraverso le cronache dalla stampa locale. In questo numero si parla di Fornace Terreal, Del Tongo, Mobil Record, Sit, Coffins, Colfosco, Fibran, Rdb Monticelli, Cementificio di Castrovillari, Italcraft.
 
06.02.15 AREZZO. FORNACE TERREAL, MOBILITA' PER 13 ADDETTI
Lo spettro del licenziamento si affaccia alla Terreal di Castiglion Fiorentino, la "Fornace". Sede italiana di una multinazionale francese che produce mattoni e tegole,  per far fronte alle difficoltà la Terreal ha utilizzato finora sia la cassa integrazione che la solidarietà. E d'intesa con le rappresentanza dei lavoratori, è stato sempre applicato il meccanismo della rotazione tra i sospesi, in modo tale da garantire a tutti la prospettiva dell'occupazione. Ora l'azienda, a fronte di un investimento di 1 milione e mezzo di euro, vorrebbe mettere in mobilità 13 dei 34 dipendenti. I lavoratori sono entrati in sciopero
Corriere di Arezzo

05.02.15 AREZZO. CRISI DEL TONGO, SINDACATI ACCUSANO AZIENDA DI AVER DISDETTATO INTEGRATIVI
contro tra sindacati e vertici della Del Tongo, azienda in crisi dal 2010 ed ora in concordato in continuità. Enorme il  sacrificio dei lavoratori, che hanno accettato ritardi sui salari, tagli alla mensa e ai premi, accumulando  l'equivalente di tre mensilità arretrate, che saranno pagate 'spalmate' sui dodici mesi del 2015. Sindacati e lavoratori accusano la Del Tongo di aver inviato, senza alcun preavviso, una raccomandata con la quale annuncia la decisione, ovviamente unilaterale, di disdettare gli accordi integrativi aziendali. L'azienda nega, la mobilitazione dei lavoratori continua.
Corriere di Arezzo

03.02.15 TREVISO. MOBIL RECORD, ORE DECISIVE PER IL FUTURO DELL'AZIENDA
Per la Mobil Record si attende la risposta dei lavoratori, cui la società ha chiesto di aderire alla proposta di passare con la nuova società che dovrebbe essere creata dall'imprenditore Guido Tonus. Se la stragrande maggioranza dei dipendenti sottoscriverà la proposta, si aprirà un futuro per 62 lavoratori. In caso contrario, l'azienda non potrà far altro che portare i libri in tribunale e dichiarare il fallimento. A questo punto resterebbero senza lavoro tutte le 113 persone che sono rimaste in Mobil Record. Due anni fa, le maestranze avevano subito già una pesante riduzione di quasi 150 unità, con attivazione degli ammortizzatori sociali. Un sacrificio immane finalizzato al salvataggio della società, che però non è servito, visto che poche settimane fa ai lavoratori rimasti è arrivato un sms nel quale veniva comunicata la messa in liquidazione della società.
Il Gazzettino di Treviso


03.02.15 PAVIA. SIT DI MORTARA, PROSEGUE LO STATO DI AGITAZIONE DEI DIPENDENTI
Prosegue lo stato di agitazione dei 250 dipendenti della ditta Sit di Mortara, attivato a dicembre dopo che l'amministrazione dle gruppo Saviola aveva interrotto la trattativa in corso da tempo con i sindacati. Il tavolo di confronto era stato avviato in seguito alla decisione unilaterale del gruppo di introdurre dalla primavera un nuovo contratto integrativo.  
Il Giorno edizione Lodi Crema Pavia

03.02.15 ANCONA. LE BARE LOW COST DEI CINESI MANDANO IN CRISI IL COLOSSO COFFINS. TREMANO 60 LAVORATORI
Messa in liquidazione temporanea la Coffins spa, azienda di Osimo leader nella produzione di cofani funebri, e tremano per il loro futuro 60 dipendenti. Il provvedimento che la famiglia Leonardi ha assunto con grande sofferenza, nominando autonomamente un liquidatore al di fuori di qualunque procedura giudiziale, si è reso necessario per far fronte alla difficoltà che la società sta attraversando ormai da mesi. Tra le cause, oltre alla difficile congiuntura, l'arrivo delle bare low cost prodotte dalle aziende cinesi. Da settembre è partita la cassa integrazione e a dicembre è arrivato il liquidatore. I lavoratori non percepiscono lo stipendio da ottobre.

01.02.15 TREVISO. FALLIMENTO COLFOSCO. LAVORATORI: MANCANO 5 STIPENDI
«Siamo senza lavoro, in mobilità e cassa integrazione, solo una decina hanno trovato nuova occupazione, gli altri sono tutti a piedi e all'appello mancano almeno quattro o cinque stipendi tra il 2013 e il 2014». E' il racconto di un gruppo di ormai ex operai della Ghiaia di Colfosco, mentre il fallimento procede, anche in attesa della eventuale pronuncia della Cassazione in favore del ricorso presentato dall'azienda attraverso la proprietà della famiglia Montesel.
Il Gazzettino di Treviso

01.02.15 GROSSETO. FIBRAN: SETTE GIORNI DI SCIOPERO, ORA LA TRATTATIVA
Dopo nove giorni (di cui 7 di sciopero, con fermo totale) i lavoratori della Fibran sono rientrati in azienda, negli stabilimenti del bacino bianco di Roccastrada, dove lavorano un centinaio di maestranze tra la società Gessi Roccastrada e la Fibran. Alla fine, il braccio di ferro con i vertici della società greca si è risolto con l'azzeramento di tutte le proposte messe in campo fino a oggi dalle parti e con l'apertura di una nuova trattativa che sarà condotta direttamente  all'amministratore Kostas Psaroulis. I lavoratori del comparto del gesso erano in agitazione da mercoledì 21 gennaio, a seguito di una serie di dinieghi ricevuti nel corso degli incontri per il rinnovo del contratto integrativo.
Il Tirreno, edizione Grosseto

01.02.15 CREMONA. RDB MONTICELLI, GRUPPO SALINI INTERESSATO ALL'ACQUISIZIONE
Per ora non è stato organizzato alcun incontro ministeriale con Paolo Marini di Geve. e così il 12 febbraio resta fissata l'udienza prefallimentare di Rdb. Ma in tribunale a Piacenza i commissari straordinari porteranno anche una novità positiva: il concreto interessamento all'acquisto da parte del gruppo Claudio Salini di Roma.
La Provincia di Cremona

31.01.15 CASTROVILLARI. VERTENZA CEMENTIFICIO, POSSIBILE REINTEGRO DI 11 LAVORATORI
Si apre qualche debole spiraglio per i lavoratori della Cementeria. Ieri mattina, alla presenza del prefetto Gianfranco Tomao, sindacati, azienda e Confindustria hanno ripreso le relazioni ed avviato un percorso comune per salvaguardare il sito produttivo. Tra le novità: la cassa integrazione sarà osservata, dall'1 febbraio, da tutta la forza lavoro e non da una sola parte; la proposta di reintegro degli undici lavoratori finiti (con altri di quel turno) sotto inchiesta per il ritrovamento, in una bacheca sindacale, di una pistola giocattolo.

31.01.15 LATINA. ITALCRAFT: LA PROTESTA DEI LAVORATORI,UNA TENDA VERDE TRA MARE E FABBRICA
La tenda verde militare posta al lato della Flacca giusto sull'ingresso dell'Italcraft li fa somigliare molto agli ultimi mohicani di questa provincia senza più operai (al lavoro). E se fosse per il nuovo proprietario del cantiere navale quella tenda la dovrebbero togliere. Perché patron Renato Bocchi è infastidito da questa lotta folclorica per rivendicare il rispetto degli accordi e quindi il riassorbimento delle maestranze. Le relazioni sindacali non sono buone quaggiù nel sud profondo che una volta è stato il cuore del distretto della nautica. «Tutti i piccoli cantieri lavorano a Gaeta. Sono pieni e le barche devono aspettare. Solo Italcraft, con tutta la tecnologia, il capannone e la struttura che ha, non lavora. Come mai?» dice Carmine Zazzero della Fillea Cgil. Da più di una settimana i lavoratori ancora cassintegrati dei Cantieri navali Italcraft di Gaeta hanno effettivamente dichiarato guerra all'imprenditore che avrebbe dovuto salvarli e che invece tiene bloccato lo stabilimento da aprile scorso.
Il Quotidiano di Latina