03.02.14 Settantamila posti di lavoro in meno, una contrazione del 60 per cento delle gare pubbliche e circa 600 imprese fallite, di cui solo 475 l'anno scorso. A snocciolare i dati della crisi dell'edilizia in Sicilia nell'ultimo quinquennio è la Fillea Cgil, che oggi ha organizzato un'iniziativa per ricordare  Giuseppe Burgarella, l'operaio edile e sindacalista che un anno fa si tolse la vita e per rilanciare le proposte del sindacato per arginare la crisi e creare lavoro nel comparto.
Un vero e proprio bollettino di guerra che in provincia di Trapani assume connotati devastanti. I dati della cassa edile mostrano, infatti, una realtà in cui, dal 2008 al 2013, la massa salariale e' diminuita di circa 50 milioni di euro. Il numero degli  operai attivi si e' praticamente dimezzato, passando da 10.877 a 5.173, cosi' come le ore lavorate da 8.542.503 del 2008 sono scese a 2.503.792 nel 2013. Drastica riduzione anche delle imprese attive che da 2.311 del 2008 sono passate, nel 2013, a 1.455.
''Senza dubbio - ha detto Mauro Livi della segreteria nazionale della Fillea Cgil - c'e' un problema al sud e gli indicatori dell'edilizia mostrano una situazione preoccupante. Sono indispensabili - ha proseguito - interventi che mettano al centro il  lavoro, gli investimenti, i diritti e il rispetto delle regole con i rinnovi dei contratti''. In Sicilia, infatti, nel 2012 le ore lavoratee il monte salario sono diminuiti del 22%, mentre nel resto d'Italia del 7% cosi' come gli operai siciliani sono scesi al 24% rispetto al 12% del Paese. Nel corso dei lavori sono state illustrate anche le proposte del sindacato, presentate al Governo regionale e nazionale, per una burocrazia piu' snella e per accelerare l'iter affinche' siano rese subito disponibili le risorse gia' stanziate dando alle imprese aggiudicatarie degli appalti la possibilita' di avviare i lavori.

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