18.12.13 "La crisi fa sentire i suoi effetti "in maniera estremamente negativa" sul lavoro degli immigrati, la cui presenza in settori come quello delle costruzioni diventa comunque "sempre piu' strutturale". A sottolinearlo e' l'ottavo rapporto dell'Associazione Bruno Trentin Isf-Ires in collaborazione con la Fillea-Cgil, in occasione della decima assemblea dei lavoratori stranieri del sindacato.
Dai dati Istat relativi alla media del primo semestre dell'anno, evidenzia il rapporto, emerge come il settore delle costruzioni sia il comparto produttivo con la maggiore presenza di lavoratori stranieri (solo il bacino comprendente lavoro di cura e lavoro domestico ha un maggiore peso percentuale). Dall'analisi di tali dati risulta, infatti, che i lavoratori stranieri occupati nel settore delle costruzioni risultano essere complessivamente oltre 326.000 con una percentuale pari a quasi il 21% del totale. Ma rispetto al primo semestre del 2012 il dato in valore assoluto e' diminuito di circa 40.000 unita', anche se il peso percentuale e' aumentato di 1,5 punti percentuali.
Oltre alla contrazione dell'occupazione e' piuttosto significativo, evidenzia inoltre il rapporto, anche il ricorso alla cassa integrazione: nel primo semestre del 2013 sul totale dei cassintegrati (circa il 4% del totale dei dipendenti) nel settore delle costruzioni, il 26% e' di nazionalita' straniera.
Senza contare che per quanto riguarda gli infortuni i dati dell'Inail evidenziano come il settore delle costruzioni continui ad essere tra i piu' rischiosi e circa il 21% degli infortuni registrati nel comparto riguarda lavoratori immigrati.
A questo si aggiungono le differenze retributive con gli italiani, legate innanzitutto alla qualifica/livello contrattuale: essendo i lavoratori stranieri concentrati nelle attivita' meno qualificate i loro stipendi sono piu' bassi.
fonte:ANSA
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