31.03.10 (Rassegna Sindacale) Il segretario generale della FILLEA, Walter Schiavella, nella sua relazione introduttiva al XVII congresso, ha delineato le proposte del sindacato per il rilancio del settore e per uscire dalla crisi. Ecco i punti principali.

Lotta alle mafie

Prima di tutto è necessario difendere la qualità del lavoro, intensificando la lotta contro le mafie attraverso l'estensione di quei protocolli di legalità che il sindacato ha firmato presso il Ministero dell'Interno sulla variante di Cannitello o con la Prefettura di Reggio Calabria e l'Italcementi o a Torino e in tanti territori. “E' necessario conseguire per via legislativa e contrattuale l'attuazione del DURC, per congruità anche nei lavori privati, così necessario a contrastare il lavoro irregolare, ma che il governo, con le ultime norme di cosiddetta semplificazione, rischia di svuotare”.
“E' oggi - ha detto poi Schiavella - che dobbiamo estendere e rilanciare, anche verificando l'opportunità di una iniziativa legislativa, la nostra campagna contro il caporalato per l'equiparazione di quel reato a quello di tratta di esseri umani, adeguando conseguentemente le sanzioni oggi inefficaci e ridicole: su questo tema intanto lanciamo una proposta alle associazioni d'impresa perché espellano dal loro contesto associativo quelle imprese che si avvalgono di caporali e lavoro nero, sia direttamente sia attraverso la catena dei sub appalti e degli affidamenti. E' infatti ora di accorciare le distanze fra il dire ed il fare”.
Lavoro regolare e sicurezza sul lavoro
L'altro punto decisivo è la sicurezza sul lavoro: contro gli omicidi nei cantieri, la lotta per porre fine a quella strage che è intollerabile per noi e per un paese civile. Per farlo occorre, appunto, un'azione sistematica di tutti i soggetti interessati compresi noi che, sempre più, dobbiamo riappropriarci della contrattazione dell'organizzazione del lavoro nel cantiere e sempre meglio dobbiamo utilizzare i nostri RLS, RLST, nella loro funzione di rappresentanti dei lavoratori e nella loro autonomia. “E' ora di aumentare efficacia e autonomia dei controlli ed esigibilità e congruità delle sanzioni - ha detto il segretario FILLEA - esattamente il contrario di quanto colpevolmente sta facendo il ministro Sacconi, che se impegnasse la metà del tempo che impiega per attaccare la CGIL a migliorare gli organici, i mezzi e, soprattutto, gli indirizzi degli organi di vigilanza, farebbe finalmente qualcosa di utile ai lavoratori”
Investimenti per aprire i cantieri
E' oggi che occorre avviare investimenti capaci di aprire immediatamente cantieri; è quindi oggi che dobbiamo rilanciare, nel territorio e a livello nazionale, la battaglia per il superamento dei vincoli imposti agli enti locali dal patto di stabilità per avviare, soprattutto nel Mezzogiorno, cantieri per oltre 10 mld di euro su priorità che attengono la sicurezza e la qualità dei nostri territori e delle nostre città: scuole, edifici pubblici, risanamento urbano, bonifiche ambientali, dissesto idrogeologico, questi i terreni per un grande piano di messa in sicurezza capace di riavviare i nostri settori nell'interesse generale del Paese.
Risolvere il problema della casa
“E' oggi - ha proseguito Schiavella - che vanno poste le basi per affrontare e risolvere il problema della casa e delle politiche abitative superando lo stallo che, da oltre un decennio, ci vede relegati agli ultimi posti in Europa sul piano dell'edilizia residenziale pubblica. Senza un piano di investimenti nel settore non potranno mai esserci risposte adeguate: occorrono risorse, lo sappiamo, ma come sempre è questione di coraggio nelle scelte: perché, invece di affamare i comuni con un taglio dell'ICI che è servito solo a chi non ne aveva bisogno, non si ripristina tale imposta sui redditi superiori a 50.000 euro e non si destinano le risorse così reperite ad un piano decennale di ERP con l'obiettivo di costruire almeno 300.000 alloggi? Sarebbe solo il 30% di quanto è necessario, ma almeno si comincerebbe”
Ci vogliono politiche industriali vere
E' oggi infine che servono politiche industriali vere e con risorse adeguate - ha detto Schiavella - le politiche basate su sostegni selettivi alle imprese che investono in innovazione e ricerca, che qualificano prodotto e produzioni importantissime per il made in italy come quelle del legno-arredo o del settore lapideo, che sostengano in un quadro unitario le attualmente insufficienti politiche distrettuali messe in atto dalle regioni, che sviluppino davvero la filiera della green economy per tutta l'industria dei materiali come abbiamo detto all'Aquila.
Green economy e messa in sicurezza delle costruzioni
Il primo punto che riguarda l'economia sostenibile nel settore edile è relativa alla messa in sicurezza delle costruzioni esistenti. Ci vuole un grande sforzo duplice. Da una parte si aprono infatti grandi spazi di intervento edile per la messa in sicurezza delle costruzioni esistenti. Dall'altra si tratta di cambiare il modo di produrre e basarlo sulla ricerca della qualità nei prodotti e nei processi. Questo - ha spiegato il segretario degli edili - deve costruire il principale motore di questo sviluppo. “Nelle costruzioni questo significa puntare, dalla progettazione alla realizzazione degli edifici e dei contesti urbani, all'autosufficienza energetica, a minimizzare l'impatto ambientale dei processi produttivi, ad attivare filiere locali sostenibili”.

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