PROFESSIONE IMPRENDITORE EDILE
FILLEA CGIL: ACCELERARE DISCUSSIONE DEL TESTO UNIFICATO
24.05.10 “Approvare al più presto la legge che introduce nell'accesso alla professione di imprenditore edile regole di trasparenza e criteri di selezione nel mercato” è l’invito che rivolge il segretario nazionale della...
PROFESSIONE IMPRENDITORE EDILE
FILLEA CGIL: ACCELERARE DISCUSSIONE DEL TESTO UNIFICATO
24.05.10 “Approvare al più presto la legge che introduce nell'accesso alla professione di imprenditore edile regole di trasparenza e criteri di selezione nel mercato” è l’invito che rivolge il segretario nazionale della Fillea Cgil Mauro Macchiesi, commentando l’approvazione da parte della VIII Commissione della Camera di un testo unificato sull'accesso alla professione di imprenditore edile, che il 28 aprile scorso ha ricevuto il via libera da maggioranza ed opposizione.
Ricordando che in Italia “c’è una impresa ogni 28 famiglie e risultano 720.000 lavoratori autonomi senza dipendenti, per il 70% falsi lavoratori autonomi” e che “in valori assoluti siamo il primo paese in Europa e il secondo in percentuale sul totale degli addetti dopo l’Inghilterra” Macchiesi sottolinea che “questo provvedimento, che peraltro non richiede alcuna copertura finanziaria, darebbe seguito ad una delle richieste che sindacati e associazioni dei costruttori avanzarono un anno fa negli Stati Generali dell’edilizia, rappresentando un segnale di fiducia per l’intero settore, attraversato da una grave crisi che nel mercato sta penalizzando le imprese strutturate e sane a vantaggio di quelle che invece sono scatole vuote."
Sottolineando poi che questo provvedimento "rappresenterebbe inoltre un valido strumento per impedire la penetrazione malavitosa nell’attività del settore” e che “non aumenterebbe il fardello burocratico per le imprese ma darebbe finalmente certezze agli operatori del settore e maggiori diritti ai lavoratori” Macchiesi auspica che il Parlamento proceda con rapidità all'approvazione del testo di legge che "può creare le condizioni per avvicinare il sistema delle imprese italiano a quello degli altri paesi europei, come la Germania, dove le imprese iscritte sono 250mila, contro le 700mila registrate nelle nostre Camere di Commercio.”