18.02.16 Netta chiusura da parte dell'Ance torinese al tavolo per il rinnovo del contratto provinciale dell'edilizia, da qui la decisione di Fillea Filca Feneal di dichiarare lo stato di agitazione del settore dell'edilizia industria. I sindacati in una nota ricordano la vicenda "per oltre un anno abbiamo sostenuto un confronto costruttivo e propositivo sulle questioni contrattuali sul sistema della bilateralità" raccontano "abbiamo partecipato attivamente alla costruzione di un piano industriale della Cassa Edile torinese chiedendo il rinnovo del CCPL in modo da ridurre il costo del lavoro salvaguardando il salario dei lavoratori".
Ma nonostante ciò "registriamo una netta chiusura da parte dell'Ance torinese" per questo i sindacati esprimono "un giudizio fortemente negativo sulle posizioni e sugli atteggiamenti imprenditoriali e riteniamo non più prorogabili i tempi per il rinnovo del contratto provinciale."
"La crisi è tangibile, ma va affrontata responsabilmente" proseguono Fillea Filca Feneal di Torino "la ricerca di nuove soluzioni condivise è il valore aggiunto che attraverso la realizzazione del piano industriale e del rinnovo dell'integrativo torinese, avrebbe contribuito a sostenere l'impresa sana, tutelando l'occupazione e contrastando i fenomeni distintivi del settore" che rappresentano una autentica piaga nell'edilizia "appalti al massimo ribasso; applicazione di contratti diversi dal lavoro edile, con conseguente evasione contributiva e versamenti alla cassa edile; utilizzo di forme di lavoro atipico come i voucher; le infiltrazioni criminali nel settore; i problemi della sicurezza sul lavoro, tornati attuali per l'incremento degli infortuni mortali" tutti temi che per i sindacati denoto "avere risposte concrete da parte degli imprenditori."
Risposte che non arrivano e che hanno costretto gli edili Cgil Cisl Uil a dichiarare "lo stato di agitazione del comparto per tutta la provincia, riservandoci di intraprendere tutte le iniziative che riterremo più opportune per sbloccare la vertenza."