27.02.15 "Attendiamo che gli inquirenti stabiliscano le modalita' dell'infortunio, ma quello che e' certo e' che nel 2015, nel cuore dell'Emilia, ancora si muore durante lo svolgimento del proprio lavoro". Lo dice la Cgil di Modena, commentando la morte ieri sera del 41enne Ennio Marciano, rimasto incastrato a Marzaglia in un macchinario che frantuma la ghiaia.
Esprimendo vicinanza alla famiglia, il sindacato ricorda che il settore edile resta quello piu' esposto agli infortuni sul lavoro. "Ci stupiamo che ancora qualcuno parli di riduzione degli incidenti, tenuto conto della crisi del settore e degli addetti che ci lavorano. L'eccessiva frantumazione produttiva, i ritmi lavorativi troppo sostenuti, la precarizzazione, la carenza sul pieno rispetto delle misure di prevenzione sono cause prime di infortuni, purtroppo anche mortali, sui luoghi di lavoro", scrive in una nota Marcello Beccati, segretario provinciale Fillea Cgil, aggiungendo che l'attenzione alla sicurezza e alla salute sui posti di lavoro "ha bisogno di costanti cure, non di interventi spot".
Anche il presidente di Apmi Confimi Modena, Giovanni Gorzanelli, esprime la propria vicinanza ai familiari dopo la morte del dipendente dell'azienda associata (Cesare Turchi srl): "Un'azienda, va detto, che ha sempre fatto della sicurezza uno degli elementi distintivi", assicura Gorzanelli. Che in una nota continua: "Anche per questo, cio' che e' accaduto lascia ancor piu' attoniti. Siamo certi che le verifiche in corso daranno atto di questa realta', che purtroppo non attenua la dimensione di una tragedia che sconvolge una famiglia insieme a una collettivita'".
Fonte: Agenzia Dire