22.05.14 “Lavoro, diritti, giustizia sociale, legalità, crescita sostenibile, è questo che serve all’Europa.  I facili populismi, ce lo insegna la storia, non hanno mai generato progresso ma solo incubi per le democrazie e per le condizioni di vita delle persone e dei lavoratori” è quanto ha dichiarato oggi Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil,  a margine del convegno “Dare valore al lavoro e alla crescita” in occasione della 32ma Fiera Internazionale Carrara Marmotec 2014.
Per Schiavella, recentemente nominato presidente della commissione europea della BWI, la federazione mondiale dei sindacati delle costruzioni “queste elezioni  sono fondamentali per l’Europa e non solo. Come nel film Sliding doors, abbiamo davanti due possibili destini. Quello percorso in questi anni di crisi, passati a rincorrere le teorie liberiste secondo le quali la riduzione del costo del lavoro avrebbe reso l’UE più competitiva, e sappiamo tutti dove ci ha portato, ad una Europa di lavoro precario, di salari più bassi e minori diritti, dove si allargano le diseguaglianze e si ridimensiona il modello sociale” spiega Schiavella “il destino opposto è invece quello di una Europa che sceglie di competere sulla qualità, sull’ innovazione e sul progresso sociale. Che quest’ultima sia la strada giusta ce lo confermano proprio le performance dei  paesi europei che l’hanno saputa percorrere.”
E' questa dunque la strada che l’Europa deve imboccare, e gli strumenti  per Schiavella non possono che essere  “la qualità delle imprese e la regolarità del lavoro, la lotta senza quartiere alla illegalità ed alle mafie” ed una strategia per “orientare le produzioni e gli stili di vita alla sostenibilità, investendo su progetti  di infrastrutture di trasporto, rinnovo energetico degli edifici, rinnovo urbano ed edilizia sociale” ma per fare tutto questo occorre l’impegno e la partecipazione di tutti i cittadini e del mondo del lavoro “siamo chiamati non ad un referendum pro o contro l’Europa, come molti strumentalmente vorrebbero farci credere, ma a scegliere tra un’Europa liberista e diseguale ed una Europa sostenibile e solidale.”

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