14.05.14 "Il problema dell'immigrazione è un problema europeo prima ancora che nazionale. Ma ogni volta che succede una tragedia nei nostri mari, si sente sì la voce della Commissione europea, come nello scorso ottobre quando Barroso è venuto a Lampedusa, ma dopo non succede assolutamente niente e tutto torna come prima. E' ora che la Commissione Ue si svegli". Così Moulay El Akkioui, parla con Labitalia dell'ultima tragedia avvenuta nel mar di Sicilia.
"In questo modo - dice Moulay, che non riesce a trattenere lo sdegno - si lascia da sola l'Italia in prima linea. Ora, poi, c'è la campagna elettorale e tutti sono presi a farsi pubblciità, ma a questi temi non pensa nessuno e questi esseri umani continuano a morire a causa di quella guerra continua che è in corso nel Mediterraneo". Non si riferisce solo a quei conflitti come quello in atto in Siria che sono sotto gli occhi di tutti, "ma anche e soprattutto a quei conflitti dimenticati, da dove le persone scappano via mare, per sfuggire alla miseria, alle bombe, alla fame e alla morte".
Insomma, dice Moulay, "quello degli immigrati è innanzitutto un tema di diritti umani da rispettare. Ma c'è anche l'aspetto del lavoro e su questo si scatena la demagogia: molti dicono che gli immigrati vengono qui per rubare il posto agli italiani, ma non è vero. La maggior parte delle persone arriva qui con un progetto, quasi tutti sanno delle condizioni sfavorevoli per il lavoro che si trovano nel nostro Paese e l'80% di chi arriva ha intenzione di andare per lo più nel Nord Europa, in Germania o nei Paesi scandinavi, dove magari hanno già dei riferimenti, magari un fratello o un amico".
La questione dell'immigrazione "è molto presente nel dibattito tra sindacati europei", afferma Moulay. "La Ces, la Confederazione europea sindacale, ha presentato una piattaforma di proposte molto articolate alla Commissione europea. Ma finora non è stata presa in considerazione. Anche perché gli immigrati non votano e dunque per ora sono, purtroppo, poco 'interessanti'", conclude.