Sindacato Nuovo, maggio 2024, pag. 8-9. A due mesi dal crollo del cantiere Esselunga, gli interventi di Marco Carletti, Segretario generale Fillea Firenze, e di Giulia Bartoli, Segretaria nazionale.
Ill 16 febbraio scorso, nel cantiere del centro commerciale Esselunga a Firenze Rifredi, con il crollo di un architrave hanno perso la vita cinque operai edili in subappalto. Dopo questa ennesima tragedia Cgil e Uil hanno proclamato lo sciopero nazionale, per chiedere al Governo interventi immediati per fermare una strage quotidiana che in questi primi mesi dell’anno ha subito una drammatica impennata, come i dati del monitoraggio provvisorio Fillea purtroppo confermano: dal 1 gennaio al 28 aprile 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, gli infortuni mortali nelle costruzioni sono cresciuti del 60%.
A Firenze, la Fillea era stata nel cantiere di via Mariti, ed aveva segnalato alcune criticità, come racconta Marco Carletti, Segretario generale della Fillea Firenze “avevamo trovato un cantiere all’apparenza perfettamente organizzato nei suoi aspetti esteriori: una vigilanza, uffici e locali comuni. Ma nel concreto alcuni dettagli avevano richiamato la nostra attenzione, come il continuo cambio di personale, la presenza di gruppi numerosi di lavoratori di nazionalità diverse, molti dei quali non parlavano e non comprendevano l’italiano. Inoltre, nel cantiere non vi erano le stesse condizioni contrattuali e normative per tutte le maestranze impiegate. Abbiamo immediatamente riportato ai responsabili del cantiere le nostre preoccupazioni, anche rispetto ai temi della sicurezza e contavamo di avere un incontro con la dirigenza del cantiere nei giorni successivi…ma poi c’è stata la strage.”
Quel giorno, il 16 febbraio, la città ha reagito subito, con rabbia e con forte solidarietà, mentre “le reazioni dei lavoratori edili sono state diverse - prosegue Carletti - quella dei lavoratori impegnati nel cantiere è stata di paura e di fughe dal cantiere e dalla città, si sono comportati come se non fossero minimamente coinvolti, ed invece intimamente lo sono stati, eccome! I lavoratori edili della città invece si sono indignati ma non siamo riusciti a mostrare una forte coscienza collettiva a causa della mancata unitarietà di azione del sindacato delle costruzioni fiorentine. Sia in occasione della tragedia sia nell’azione sindacale successiva, come Fillea Cgil e Camera de Lavoro di Firenze ci siamo trovati soli a sostenere la battaglia per ottenere le giuste condizioni di lavoro, le giuste condizioni di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro. Siamo sempre più soli in città a sostenere la necessità di adottare le procedure previste dal Protocollo Cantiere Trasparente che è un modello di verifica della regolarità e sicurezza che abbiamo già sperimentato in grandi lavori a Firenze.”
E proprio nelle settimane precedenti la strage di Via Mariti, altri protocolli sulla sicurezza e legalità negli appalti era stati siglati “avevamo già sottoscritto il protocollo per l’ampliamento della tramvia in piazza della Libertà ed avevamo già pronto l’accordo, poi sottoscritto, sulle prossime due nuove linee - prosegue Carletti - La tragedia dell’Esselunga ha indubbiamente fatto accelerare il confronto ai tavoli e proprio in queste ore stiamo per adottare un nuovo protocollo sugli appalti con il Comune di Firenze, speriamo anche con la Città metropolitana.”
Il grande rammarico della Fillea fiorentina riguarda due grandissime opere pubbliche in realizzazione, il passante ferroviario dell’alta velocità con la stazione Foster e l’ampliamento dell’autostrada A1 nel tratto Firenze Sud - Incisa “in questi grandi cantieri non si adottano le procedure del Cantiere trasparente e nonostante la sottoscrizione in Prefettura dell’accordo di legalità, non è mai stato avviato il monitoraggio dei flussi di mano d’opera. Ecco, su questi aspetti a Firenze registriamo un bassissimo profilo unitario” prosegue il Segretario.
È ora di rimettere al centro la salute e la sicurezza dei lavoratori, la qualità e regolarità del lavoro e dell’impresa “gli organi decisori smettano di parlare di sicurezza così come hanno fatto negli ultimi anni, cioè parlare e basta, mentre di fatto vengono ridotte le regole e i controlli, per favorire il profitto d’impresa. Per poter lavorare in sicurezza è indispensabile fare, fare subito, in termini di qualità delle imprese e del lavoro. Noi come Fillea da tempo abbiamo fatto proposte concrete e di buon senso: qualificazione e selezione delle aziende, a partire dai bandi di gara che devono escludere il metodo di assegnazione dei lavori sulla base del prezzo più basso e senza gara. È necessario adottare sempre un metodo che selezioni le aziende strutturate e ben organizzate, impedendo il ricorso al subappalto a cascata; investimenti da parte delle imprese in concreti strumenti di lavoro che forniscano soluzioni organizzative a salvaguardia della salute dei lavoratori, e questi devono essere considerati come elementi qualificanti per la scelta dell’impresa; formazione continua delle maestranze, e nei cantieri è necessario adottare strumenti di controllo su questi temi, come prevede la procedura del Protocollo Cantiere trasparente; controlli più intensificati, per fare questo è necessario aumentare le risorse finanziarie e umane nei servizi ispettivi delle ASL e degli Ispettorati territoriali del lavoro. Bisogna modificare le norme che hanno in qualche modo trasformato i servizi ispettivi in consulenti delle aziende; certezza della pena, per cui è indispensabile adottare nel nostro ordinamento giuridico il reato di Omicidio sul lavoro oltre che una vera Patente a punti che sanzioni davvero tutti gli imprenditori che mettono il profitto prima della sicurezza di chi lavora.” conclude Carletti.
BOX Dall’intervento sindacale alla tutela giudiziaria, di Giulia Bartoli, Segretaria nazionale Fillea Cgil
La FILLEA e la CGIL per garantire una maggiore tutela di interessi individuali e collettivi da tempo hanno scelto la cooperazione con le istituzioni pubbliche nell’accertamento dei reati, fino alla costituzione di parte civile, ogni volta che c’è un processo che riguarda la violazione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
Ecco perché anche per la strage al cantiere Esselunga di Firenze, la Fillea Nazionale e la CGIL Toscana hanno depositato in Procura la nomina di due avvocati difensori con l’obiettivo dell’accertamento delle responsabilità.
Il bagaglio di esperienze e competenze dei nostri avvocati possono essere di supporto all’accertamento dei fatti e delle irregolarità che potrebbero emergere nel procedimento. Il ‘sostegno’ sindacale nei processi civili e penali per infortuni gravi o mortali è di estrema rilevanza, non solo perché si attingono una serie di informazioni utili per la nostra attività a tutela dei lavoratori ma perché spesso nei processi (troppo lunghi e sovente contro ignoti) si rischia di perdere la memoria di quanto accaduto o di non focalizzare i veri problemi che in quel luogo di lavoro si sono determinati, pensiamo alle irregolarità nei subappalti, all’applicazione di contratti pirata o altro, non avendo poi sufficienti elementi per fare chiarezza. Proviamo ad esserci per questo, siamo sempre a disposizione e a collaborare alle indagini affinché sia fatta giustizia e sia data voce al Lavoro’’.