Agenda 2030 per periferie più inclusive, sostenibili e giuste: le 6 proposte al Governo Meloni e le 18 storie virtuose italiane al centro del nuovo report di Legambiente.
"Rigenerare e ripensare le periferie della Penisola per farle diventare entro il 2030 sempre di più luoghi di inclusione sociale, innovazione e sostenibilità. In che modo? Attraverso una forte sinergia tra istituzioni locali e partecipazione dal basso e la definizione di una road map nazionale che metta davvero al centro le periferie, attraverso politiche e interventi duraturi e lungimiranti che permettano di contrastare disuguaglianze ambientali, sociali ed economiche in aumento soprattutto nelle aree urbane.
È questa per Legambiente la sfida su cui l’Italia deve accelerare il passo nei setti anni che ha di fronte anche per centrare l’obiettivo 11 dell’agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo Sostenibile che chiede ai 193 Paesi delle Nazioni unite che l’anno sottoscritta, tra cui l'Italia, “città e insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”. Sei le proposte e aree di intervento che l’associazione ambientalista presenta oggi con il suo report “Periferie più giuste” e che riassume sotto la voce “agenda 2030 per periferie più giuste, inclusive e sostenibili” indirizzata al Governo Meloni. In Italia serve:
- una politica intersettoriale dedicata alla rigenerazione delle periferie che tenga conto della riqualificazione fisica, sociale e culturale;
- un’integrazione degli interventi sulle singole abitazioni con quelli a scala di comunità e di quartiere;
- la garanzia del diritto ad un abitare dignitoso e bassi consumi energetici attraverso politiche pubbliche strutturali e stabili nel tempo, coerenti con la nuova direttiva europea sulle case green;
- accesso garantito alla “ricchezza comune” come diritto di cittadinanza: accesso a servizi sanitari, sociali, culturali e di istruzione prossimi e di qualità e a tutti quei fattori che nel territorio possono ridurre e compensare le povertà di ricchezza privata, dagli spazi pubblici alla mobilità, al verde, ecc.
- diritto di accesso all’energia per tutti, contrastando la povertà energetica con politiche strutturali, non affidate solo ai bonus;
- contrasto alla povertà educativa attraverso una programmazione che finanzi a livello territoriale i Patti Educativi di Comunità, coinvolgendo i vari soggetti attivi (istituzionali e non) e condividendo la strategia per arricchire le aree periferiche di opportunità educative.
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Fonte Legambiente - Ufficio Stampa