L'allungamento della catena dei contratti rende impossibili i controlli: il dossier di Francesco Bertolino per La Stampa, con intervista ad Alessandro Genovesi e Benedetto Truppa.
«Per un'azienda che applichi il contratto collettivo dell'edilizia il costo complessivo di un dipendente si aggira fra i 25 e i 35 euro e lo straordinario comporta una maggiorazione del 30%», spiega Benedetto Truppa, segretario della Fillea Cgil del Lazio. Per risparmiare basta affidare i lavori a un'altra società che si offre di realizzarli a un costo del 10% inferiore. Questa a sua volta li assegnerà a un'altra impresa pronta a svolgerli a un prezzo ancora più basso. E così via in una serie che fa perdere il controllo delle condizioni di impiego. «Ogni passaggio è una diminuzione delle tutele salariali e della sicurezza», chiosa Truppa.
....
«Si sta tentando di trasportare nel pubblico le porcherie consentite nel settore privato», attacca Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea, che con la FenealUil scenderà in piazza il 1° aprile per contestare la riforma. «In teoria il codice mantiene ferma la parità di trattamento economico e normativo fra lavoratori in appalto e subappalto», prosegue, «in pratica, però, l'allungamento della catena renderà impossibili i controlli, specie per gli enti locali piccoli e con carenza di personale». Fra Pnrr, fondi di coesione e altre voci di investimento le oltre 39 mila stazioni appaltanti pubbliche dovranno affidare nei prossimi anni lavori per 350 miliardi. Una mole di lavoro e di verifiche enorme a cui forse nessuna amministrazione è in grado di far fronte.
Nell'articolo interviste anche a Giuseppe Massafra - Cgil, Cinzia Bernardini - Filcams, Stefano Malorgio - Filt.