Genovesi: col decreto anti-bonus il governo distrugge l'occupazione e favorisce il lavoro nero. Una selezione di ritagli stampa con le interviste e le dichiarazioni del Segretario generale Fillea.
Dopo aver lanciato l'allarme occupazione e la proposta dello sciopero generale di filiera contro il decreto del Governo che prevede lo stop alla cessione dei crediti, sono numerose le interviste rilasciate dal Segretario generale FIllea. Qui trovate l'intervista de Il Fatto Quotidiano del 18 febbraio ed una selezione di articoli dalla stampa nazionale.
POSTI BUTTATI PER DECRETO E RITORNO AL LAVORO NERO: GOVERNO CONTRO GLI EDILI
Intervista di Roberto Rotunno
Una scelta scellerata, in un colpo solo si mettono a rischio 100 mila posti di lavoro e si colpisce l'ambiente". Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil, sindacato dei lavoratori delle costruzioni, spiega perché il decreto con cui il governo Meloni ha di fatto affossato i vari bonus edili via abolizione dello sconto in fattura e della cessione dei crediti avrà un grave impatto sull'occupazione, oltre che effetti iniqui perché penalizzerà i meno abbienti.
Segretario, siete pronti a scioperare?
Chiederemo a Cisl e Uil di difendere i posti di lavoro a rischio con tutti gli strumenti possibili. Il problema riguarda sia il lavoro sia l'ambiente: i primi produttori di anidride carbonica e i primi consumatori di energia sono gli edifici, il 70% è stato costruito prima degli anni 90; sono poco salubri, energivori e a rischio sismico, in un Paese che conosce tanti disastri naturali. Saranno irraggiungibili gli standard europei e Onu sulla sostenibilità ambientale.
Perché ritiene che saranno sfavoriti i più poveri?
La cessione del credito e lo sconto in fattura servono a quei 38 milioni di italiani di ceto medio e medio-basso che non possono anticipare l'intera spesa, oltre che a quegli 8 milioni di incipienti che non possono beneficiare delle detrazioni; i più poveri vivono nei condomini delle periferie, nelle case più vecchie ed energivore, con bollette più care. A loro il governo sta dicendo che una casa più efficiente e sicura se la scordano. O hai 50 mila euro da anticipare o ti attacchi. Gli incentivi potranno permetterseli quelli come Briatore, peccato che non credo abiti in un condominio del Prenestino a Roma.
Si è posto anche un problema per gli alti costi della misura.
A me non scandalizzerebbe una discussione per mettere in sicurezza i crediti maturati dalle imprese e, in futuro, lasciare sconto in fattura e cessione del credito solo sotto una soglia di Isee o per i condomini e le periferie e far anticipare i costi alle famiglie più ricche. Si possono trovare miglioramenti e correzioni, ma per decreto e in 24 ore non si ammazzano 30 mila imprese. Si dice a chi ha 25 miliardi di crediti incagliati "sono problemi vostri" e, per il futuro, che questo Paese non crede nella sostenibilità ambientale e nella rigenerazione urbana. Il governo abbia il coraggio di dirlo e che gli servono risorse per fare altro, qualcosa che oggi non è nemmeno chiaro, mentre sono chiari gli effetti sulla filiera delle costruzioni.
Che effetti positivi hanno avuto i bonus edilizi?
Oltre ai dati economici, ambientali e occupazionali, i bonus specie perché legati al rispetto del Ccnl edile e al Durc di congruità hanno fatto emergere centinaia di milioni di euro di lavoro nero. Ora rischiamo di interrompere questo processo positivo. Aggiungiamo che il Senato ha dato un parere sul nuovo Codice degli appalti pubblici che indebolisce ancora l'obbligo di applicare contratti edili e liberalizzail subappalto. In pratica: se sei un lavoratore edile del privato si mangiano per decreto il tuo posto di lavoro, se sei "fortunato" e lavori negli appalti pubblici, ti peggiorano le condizioni, come sicurezza e salario. C'è un accanimento contro il settore.
Siete stati consultati prima del decreto?
No, e nemmeno le imprese. Neanche i presidenti di Regione di tutti i colori politici che nelle loro leggi finanziarie stavano comprando i crediti incagliati. Tutti stanno dicendo di stare attenti a colpire un settore che sta facendo un terzo della crescita del Pil. E non ci hanno convocato nemmeno per domani.
Ha detto che saranno colpite le aziende più serie. Dall'altra parte si dice che proprio i bonus a volte hanno favorito le truffe...
Prima di tutto il grosso delle truffe non riguarda il Superbonus o gli interventi asseverati dai professionisti. Con la legge 25 del 2022 sono stati messi molti paletti e controlli e le truffe si sono praticamente azzerate. Comunque non è accettabile la strumentalizzazione: come dire che se c'è un imprenditore truffaldino allora tutti gli imprenditori sono ladri. Sarebbe più onesto se il governo dicesse che servivano 30-40 miliardi e hanno fatto questa operazione per fare cassa su lavoro e ambiente.
I RITAGLI STAMPA 18- 20 FEBBRAIO