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Referendum

A Milano delegate e delegati in assemblea, in preparazione della tornata contrattuale di novembre. Genovesi: inflazione e ritardi industriali non li possono pagare i lavoratori.                                

“Dobbiamo difendere i salari dal caro vita, con rinnovi contrattuali che riconoscano pienamente l’inflazione. Queste sono le precondizioni per una politica industriale che premi innovazione e qualità e non scarichi la produttività solo sull’intensificazione dei ritmi o sull’aumento delle ore lavorate”. Questa in estrema sintesi le conclusioni a cui è giunta l’Assemblea Nazionale dei quadri e delegati del settore Legno e Arredo della Fillea Cgil, tenutasi oggi a Milano, a cui hanno partecipato centinaia di delegati e delegati provenienti da tutta Italia, aperta dalla Segretaria nazionale Tatiana Fazi e chiusa dal Segretario generale Cgil Maurizio Landini. 

“Il settore - sottolinea Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea Cgil - ha conosciuto una forte ripresa con una crescita importante nel 2022 che andrà avanti anche, se in modo meno sostenuto, nel 2023. Gli stessi effetti del caro energia non saranno identici dentro i comparti del settore vista anche l’impennata di prezzi già registrata per cucine, mobili di gamma media e alta, semilavorati per l’edilizia, ecc. “.

“Poi punti di difficoltà da affrontare ci sono, come la valorizzazione della filiera del bosco e del legno italiano contro le molte importazioni di materie prime, così come l’accesso facilitato a produzioni da energie rinnovabili e più in generale all’elettricità a prezzi predeterminati, gli incentivi per l’efficienza energica e la proroga del bonus mobili, ma questa fase così straordinaria - continua Genovesi - è proprio l’occasione giusta per accelerare il cambio di modello produttivo, con meno ore di lavoro e più ore dedicate alla formazione e alle nuove tecnologie e alla sostenibilità e recupero, più investimenti nel digitale e nella riduzione della filiera di approvvigionamento”.

“ Le lavoratrici e lavoratori del Legno e Arredo sono pronti a fare la propria parte - aggiunge Tatiana Fazi, Segretaria Nazionale con la delega al settore Legno e Arredo che ha aperto l’Assemblea Nazionale  - ma occorre partire dal loro giusto riconoscimento e dalla tutela della loro capacità di continuare a sostenere le proprie famiglie a fronte di un’inflazione prossima quasi al 9% e con gli stessi prezzi dei beni alimentari cresciuti dell’11%. Per questo riteniamo, unitariamente insieme a Feneal Uil e Filca Cisl,  che il rinnovo di questo Ccnl sia strategico, per difendere la sua funzione di autorità salariale e per la capacità che potrebbe avere di accompagnare una trasformazione sempre più basata su professionalità nuove e competenze all’avanguardia, per operai, impiegati e tecnici”.

Lo stesso Segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini, nelle sue conclusioni ha evidenziato come “il rinnovo del Contratto del Legno, la difesa del modello salariale di questo Ccnl che riconosce l’inflazione reale e non depurata e che redistribuisce anche le innovazioni e la produttività di sistema lungo l’intera filiera, è importante per l’intera Confederazione e per indicare una strada più generale alla contrattazione collettiva di questi prossimi mesi. Mai come oggi il giusto salario è uno degli elementi centrali per evitare che la crisi la paghino in gran parte i lavoratori, deprimendo ancora di più le capacità di consumo interne così importanti per evitare una forte recessione economica”. 

 

La relazione di Tatiana Fazi, segretaria nazionale Fillea >

Le foto >

 

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