Alessandro Genovesi su anticipazioni del Decreto sblocca - cantieri: se nuovi testi confermati, siamo in presenza di uno "sblocca porcate" e sarà inevitabilmente mobilitazione. La notizia sui quotidiani
“Premesso che, a questo punto, occorrerà vedere i testi finali di uno sblocca-cantieri che sempre di più assomiglia ad uno “SBLOCCA PORCATE”, sia chiaro che per far ripartire i cantieri fermi occorre permettere alle imprese che se li sono aggiudicati di operare avendo accesso al credito, facilitare i passaggi tra enti e soggetti diversi attraverso procedure semplificate, scommettere su commissari che facilitino le realizzazioni ma tutto dentro alle regole del Codice e non fuori da esse. Rischiamo invece di creare condizioni diverse opera per opera, territorio per territorio, con una discrezionalità delle stazioni appaltanti enorme. Se poi sarà confermato il ritorno al massimo ribasso come regola e non più come eccezione, la liberalizzazione dei sub appalti nei consorzi e l’innalzamento al 50% dei sub appalti in tutti gli altri casi (oggi, per tutti, il tetto è al 30%), l’indebolimento delle misure per prevenire infiltrazioni mafiose, la possibilità di costituire nuovamente cartelli di impresa, il ritorno al General Contractor senza più separazione tra progettazione, esecuzione e collaudo, non solo non si farà ripartire un cantiere in più, ma torneremo alla legge della giungla. Con tutto ciò che questo vuol dire in termini di lavoro nero, rispetto dei contratti di lavoro, sicurezza, legalità e corruzione”. Così commenta in una nota Alessandro Genovesi, Segretario Generale della Fillea Cgil, in relazioni alle recenti anticipazioni di stampa su una nuova versione del decreto “sblocca cantieri”.
“Se questo sarà, la mobilitazione del sindacato delle costruzioni continuerà anche con forme eclatanti di lotta, perché noi vogliamo il lavoro, nuove occasioni occupazionali, un Paese che torni a competere con grandi e piccole opere, ma sempre nella qualità, con diritti, giusti salari, sicurezza”.