Strage senza precedenti nel foggiano, dove in pochi giorni sono morti 16 braccianti nei pullmini dello sfruttamento e della morte. La Fillea sarà l'8 agosto a Foggia con la Flai e la Cgil Puglia
La strage senza precedenti che si è consumata in questi giorni nel foggiano, con la morte di 16 braccianti agricoli migranti "è la conseguenza dello sfruttamento del lavoro, che dalle campagne fini ai cantieri continua a mietere vittime senza che vi sia uno scatto di responsabilità collettiva contro le vere cause di questa strage: illegalità, irregolarità, sottosalario, diritti negati, scarsi controlli e scarsa presenza delle Istituzioni al nostro fianco a combattere contro questi fenomeni.”
E’ quanto dichiarano le segreterie della Fillea Nazionale e della Puglia, che proseguono “queste condizioni sono purtroppo comuni soprattuto nei campi e nei cantieri, dove gli sfruttatori possono colpire facilmente reclutando persone che per portare a casa un pezzo di pane sono costrette a consegnare la propria vita a chi guadagna e fa affari sulla loro pelle senza pietà e nel totale disprezzo della legge.”
Edilizia e agricoltura sono da sempre terreni di questo fenomeno “non a caso abbiamo promosso insieme alla categoria della FLAI l’iniziativa che ha portato all’approvazione della legge contro il caporalato” ma nessuna legge può essere utile “se non si rende applicabile attraverso controlli e sanzioni - prosegue la nota Fillea - per questo occorre tenere alta l’attenzione e rilanciare le nostre proposte ed iniziative a favore della legalità e regolarità, condizioni imprescindibili per la sicurezza.
A partire dalla manifestazione promossa dalla FLAI e dalla CGIL Puglia di mercoledì 8 agosto a Foggia, alla quale aderiamo, invitando a partecipare tutti i nostri dirigenti e iscritti e l'intera cittadinanza" concludono gli edili Cgil.