Adesione anche dagli edili della Cgil alla manifestazione nazionale contro il razzismo in programma sabato. In un messaggio inviato oggi al comitato organizzatore la segreteria nazionale la Fillea annuncia la presenza forte e massiccia dei lavoratori delle costruzioni, che sfileranno dietro lo striscione uniti nella fatica, divisi dalla legge "parola d'ordine - si legge nel messaggio Fillea - della campagna che avvieremo a metà novembre e che si concluderà a Roma il 23 e 24 novembre con la presentazione di un rapporto su illegalità, lavoro nero e caporalato nelle grandi città ed una assemblea nazionale dei lavoratori migranti della nostra categoria."
Uno slogan che racconta la vita vera dei lavoratori edili "a cominciare dalla realtà più tragica degli infortuni e delle morti sul lavoro, come la storia recentissima dei due giovani operai, un italiano ed un albanese, morti folgorati in un cantiere della provincia di Latina. Uniti nella fatica, nella sofferenza, nella morte ma per la legge voluta dal Governo diversi e divisi nei diritti."Per Walter Schiavella, segretario generale della Fillea "le leggi xenofobe e razziste del Governo sono frutto di una precisa filosofia, quella di scaricare i costi della crisi sulle famiglie, sul lavoro ed i diritti dei lavoratori, a cominciare dai più deboli e più esposti, i migranti. Non è un caso, infatti, che mentre si avvia una sanatoria selettiva solo per le badanti - indispensabili al progetto di smantellamento del welfare pubblico ed al trasferimento dei costi dell’assistenza agli anziani sulle famiglie - nel settore delle costruzioni, dove i migranti rappresentano il 40% della forza lavoro, si scelga una strada diversa, che produce nuova clandestinità e braccia a nero a costi sempre più bassi per imprese senza scrupoli che, in assenza di regole e controlli, distorcono il mercato a danno delle imprese sane. Per questo occorre affrontare la crisi estendendo a tutti i lavoratori, italiani e stranieri - prosegue Schiavella - le protezioni sociali a partire dagli ammortizzatori sociali. Per questo occorre puntare sulla qualità del lavoro e delle imprese a partire dall'estensione di tutele e diritti per chi oggi ne ha meno, dal sostegno ai processi di qualificazione professionale per chi è sottoinquadrato, dal contrasto ad ogni violazione delle norme di sicurezza per chi oggi,come i lavoratori stranieri, è più esposto di altri."
"Per tutto questo - concludono gli edili Fillea - la lotta contro il razzismo è fondamento del nostro impegno in difesa dei diritti del lavoro. Diritti e basta, senza colore."
IL VOLANTINO FILLEA